martedì 31 gennaio 2012

Inside hand

Nel breve reportage che segue ho cercato di esprimere il concetto di durezza, denominatore comune tra un lavoro sfibrante ed i materiali infrangibili e difficili da manovrare. 

Le mani sono una delle qualità anatomiche che più ci identificano come uomini. Ho voluto quindi offrire una visione del duro lavoro attraverso una prospettiva che enfatizzasse proprio le mani, esposte all'insistente usura della quotidianità in un cantiere navale veneziano.



















martedì 17 gennaio 2012

Precari a tempo indeterminato

Ho deciso di dedicare questo post inaugurale ad un argomento non strettamente legato alla fotografia, o meglio non solo, ma a qualcosa che bene o male punge tutti nel vivo. Il titolo è chiaro, non avrebbe bisogno di ulteriori argomentazioni. Tra spread, crolli finanziari, disoccupazione e manovre di ogni sorta non si sa più a cosa aggrapparsi per non cadere in uno stato di depressione galoppante.

In pochi mesi il mondo che conoscevamo, o che pensavamo di conoscere, è totalmente cambiato. Le certezze di un tempo, le assodate dinamiche economiche e sociali, la logica del consumismo e lo stesso concetto di capitalismo, tutto sembra essere d'improvviso evaporato. Dicendo questo non voglio di certo gettare benzina sul fuoco, a quello ci pensano i media, ma oserei suggerire di provare a cambiare prospettiva, cercando di indagare su alcuni aspetti positivi indotti da questa maledetta crisi. 

Primo fra tutti la necessità di nuove idee. Non esiste infatti momento più fertile di una crisi, economica e culturale, per la proliferazione di magnifici spunti di genio. Lo so che in molti hanno ormai perso fiducia nei confronti dell'Italia, questi molti non possono essere ovviamente biasimati,  ma soltanto l'impulso della necessità può spezzare l'apatia, il lassismo e la corruzione che da troppo tempo inibiscono il percorso evolutivo del nostro Paese. Un Paese ferito, frustrato e parecchio claudicante ma che malgrado tutto lo considero ancora il più bello del mondo.

Sia chiaro, non è mia intenzione insinuare che si debba fare spallucce senza preoccuparsi per il futuro. Cerco soltanto di dire che un grosso capitolo di storia ormai si è chiuso mentre un altro se ne sta aprendo , nuovo, diverso, dove diverso non dev'essere inteso come sinonimo di sbagliato o brutto. Vi siete accorti di quanto questa crisi abbia incrementato le riflessioni su temi come la rinnovabilità energetica, il riciclo dei rifiuti e l'immoralità dello spreco? Io ho scoperto per esempio che riqualificare vecchi oggetti, ripensandone l'utilizzo, è un fantastico stimolo creativo.

La fotografia per me è un destino, una strada percorsa sul filo di lana, dove la precarietà è diventata il pane quotidiano. Trasformare una passione in una professione lo si sa, è sempre molto difficile, servono tanta determinazione e tenacia. Scattare fotografie però è anche un'importantissima opportunità, una salvezza, perché mi permette, o meglio mi costringe, a focalizzare la mia attenzione sulla Bellezza, quella stessa Bellezza cui Dostoevskij attribuisce la salvezza del mondo.